6 passi per combattere la cistite

Linee guida e terapie ad personam

20 marzo 2017 alle ore 07:00

La cistite interstiziale è una patologia che affligge numerose donne. La sua natura è cronica, l’eziologia è spesso ignota e le manifestazioni cliniche sono eterogenee.

Sintomi

I sintomi della malattia sono variabili: si va da dolori pelvici, esacerbati dal riempimento della vescica, a sintomi che interessano il basso tratto urinario, incluse l'elevata frequenza e l'urgenza di minzione. Talvolta si assiste anche a sanguinamento.

Trattamento

Le più recenti linee guida, in materia di cistite, arrivano dall'America e suddividono le raccomandazioni terapeutiche in sei diversi livelli, ad invasività crescente.

Si parte dall’educazione e dalle modifiche dello stile divita, per arrivare alla terapia in senso stretto e, per i casi più gravi, alla chirurgica.

Sei linee di difesa

  1. Rilassamento generalizzato, riduzione dello stress e modifica delle abitudini alimentari. Questo serve a controllare i sintomi e ad alleviare il dolore;
  2. Esercizi fisici miorilassanti, terapia farmacologica orale e intravescicale;
  3. Cistoscopia sotto anestesia;
  4. Neuromodulazione;
  5. Trattamento con immunosoppressori;
  6. Cistectomia, cistoplastica.

Cambio delle abitudini

Prima di intraprendere qualsiasi metodo farmacologico, in caso di cistite interstiziale, è bene tentare con la modifica delle abitudini alimentari: si consiglia di evitare irritanti della vescica come caffeina e cibi piccanti. Molto utile è bere acqua e incrementare il volume urinario, cercare di ridurre lo stress emotivo ed effettuare esercizi che migliorino il rilassamento della muscolatura pelvica.

Terapia farmacologica

Quando le modifiche delle abitudini non sono sufficienti, ad esse si associano i farmaci, con due diversi metodi di somministrazione

  1. Orale: analgesici per alleviare il dolore; antibiotici, in caso di infezione; antistaminici; antidepressivi triciclici; immunosoppressori.
  2. Intravescicale: solfossidi, anticoagulanti e anestetici locali.

Nei rari ed estremi casi, in cui la farmacologia non sia risolutiva, bisogna intervenire con un’operazione di asportazione, generalmente parziale, della vescica. Ma si parla di situazioni davvero improbabili.

Data la varietà delle manifestazioni cliniche e del grado di severità della patologia, è bene che il trattamento sia scelto dal medico ad personam. Assolutamente vietata la terapia fai da te, meglio affidarsi al parere di un esperto che potrà scegliere, caso per caso, la strategia più adeguata.


Dalla fonte: Colaco M,Evans R. Transl Androl Urol. 2015 Dec;4(6):677-83.doi:10.3978/j.issn.2223-4683.2015.11.03.Current guidelines in the management ofinterstitial cystitis