Tumore alla cervice uterina: un succinto excursus

Prevenzione, sintomi e trattamento

25 marzo 2017 alle ore 17:00

Il tumore della cervice uterina, causato dal virus HPV, rappresenta la terza patologia grave più diffusa tra le donne di tutto il mondo; segue, infatti, il tumore della mammella e il cancro colon-rettale.

Il tasso di incidenza e di mortalità registrato negli ultimi 30 anni nella maggior parte dei paesi occidentali, risulta in diminuzione (Forouzanfarand et al.) mentre più dell’80% dei casi e circa l’88% delle morti continuano a riguardare le più sfortunate donne che vivono nei paesi medio- e sotto- sviluppati.

La riduzione dei casi di tumore alla cervice uterina rappresenta il risultato della somma di vari fattori, quali l’accesso ai servizi sanitari, la riduzione dei fattori di rischio, il miglioramento delle terapie e gli screening citologici. Ma, come ben sappiamo, non tutti hanno le stesse possibilità e troppe donne, purtroppo, certe cure o misure preventive non possono nemmeno immaginarle.

Prevenzione

La parola d’ordine in materia di tumore è da sempre “prevenzione”.

La prevenzione secondaria rappresenta un’arma molto affidabile.

Il Pap test è lo screening della cervice uterina, e si basa sull’esame delle cellule raccolte dalla superficie dell’utero attraverso uno striscio.  Per le donne con strisci anomali, il Pap test è seguito da colposcopia ed esame istologico mentre, nel caso di ritrovamento di  precursori di cancro istologicamente provati,  si procede all’intervento chirurgico.

Le tendenze degli ultimi tempi prevedono nuovi validi approcci nella prevenzione secondaria, che includono:

-         Screening mediante ispezione visiva con acido acetico (VIA)

-         Screening mediante il test del DNA per l’identificazione di HPV

La prevenzione primaria del tumore alla cervice uterina, invece, punta alla radice del problema.

I vaccini che prevengono l’infezione da HPV rappresentano un enorme passo in avanti. Diversi tipi sono stati finora testati e la maggior parte di essi ha dato ottimi risultati: sono sicuri, immunogenici e altamente efficaci.

Tra di essi vanno annoverati: il vaccino monovalente (contro HPV 16), il bivalente (contro HPV 16 e 18), e il quadrivalente (contro HPV 6, 11, 16, e 18).

Da non sottovalutare l'importanza dell'utilizzo del preservativo che, sebbene non copra l'intera regione genitale, rappresenta una buona protezione contro il virus, in caso di rapporti sassuali.

Sintomi

La diagnosi di tumore alla cervice uterina solitamente avviene in seguito all’identificazione dei sintomi più comuni: sanguinamento anomalo vaginale (post-coitale, irregolare o in post menopausa), severe perdite vaginali, dolore pelvico, disuria o, se in uno stadio avanzato, sintomi della malattia metastatica.

La cura più adeguata dipende dallo stadio.

  • Stadio 1: in genere l’intervento chirurgico da solo risulta curativo
  • Stadio 1 avanzato, stadio 2 e stadio 3: chemioterapia e radioterapia
  • Stadio 4: il trattamento in genere è solo palliativo e, principalmente, comprende chemioterapia, radioterapia, chirurgia. 

La chirurgia prevede per lo più tecniche ablative (crioterapia e coagulazione a freddo) o tecniche di escissione come LEEP (escissione mediante elettrocauterio), LLETZ (escissione della zona trasformazionale), econizzazione (esportazione di un cono di tessuto).

Stando a quanto osservato negli ultimi anni, è chiaro che la prevenzione resti il punto di partenza: screening e vaccinazione riducono incidenza e mortalità, ma sono ancora troppo costosi. Si spera che presto anche quei sistemi poco robusti, dei paesi meno sviluppati, siano in grado di supportare programmi di prevenzione apparentemente tanto semplici ma, spesso, troppo difficili da attuare.

 

Dalla fonte: Lynette Denny et al.Cancer: Disease Control Priorities, Third Edition (Volume 3). Chapter4 Cervical Cancer